Come diventare donatori - Avis_OrtaNova

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Età
compresa tra 18 anni e i 70 anni (per candidarsi a diventare donatori di sangue intero) , 70 anni (età massima per proseguire l'attività di donazione per i donatori periodici), con deroghe a giudizio del medico.


Peso   Più di 50 Kg


Pulsazioni
comprese tra 50-100 battiti/min (anche con frequenza inferiore per chi pratica attività sportive)

Pressione arteriosa
tra 110 e 180 mm di mercurio (Sistolica o MASSIMA)
tra 60 e 100 mm di mercurio (Diastolica o MINIMA)

Stato di salute
Buono

Stile di vita
Nessun comportamento a rischio

Auto esclusione
E' doveroso autoescludersi per chi abbia nella storia personale:
assunzione di droghe - alcolismo - rapporti sessuali ad alto rischio di trasmissione di malattie infettive (es. occasionali, promiscui, ...)
·  epatite o ittero
·  malattie veneree
·  positività per il test della sifilide (TPHA o VDRL)
·  positività per il test AIDS (anti-HIV 1)
·  positività per il test dell'epatite B (HBsAg)
·  positività per il test dell'epatite C (anti-HCV)
·  rapporti sessuali con persone nelle condizioni incluse nell'elenco
Chi intende diventare donatore di sangue può recarsi presso una sede o un centro di raccolta Avis o un Servizio trasfusionale dell'ospedale della propria città.

Colloquio con il medico
Il colloquio aiuterà a stabilire l'idoneità e ad individuare quale tipo di donazione è più indicata: sangue intero o aferesi. Dopo la visita medica verrà effettuato il prelievo del sangue necessario per eseguire gli esami di laboratorio prescritti per accertare l'idoneità al dono.

Accertata l'idoneità il nuovo donatore verrà invitato ad effettuare la prima donazione


Valutazione clinica e firma del modulo di accettazione e consenso alla donazione

Ad ogni donazione il medico per prima cosa effettuerà una valutazione clinica del donatore (battito cardiaco, pressione arteriosa, emoglobina), quindi l'intervista per l'accertamento di eventuali situazioni che rendano la donazione controindicata tanto per la sicurezza del donatore che per quella del ricevente (tra cui i comportamenti a rischio intercorsi dall'ultima donazione) e richiederà al donatore la firma del consenso alla donazione.

Dopo il prelievo viene offerto un ristoro per reintegrare i liquidi e migliorare il comfort post donazione. Ai lavoratori dipendenti viene riconosciuta per legge una giornata di riposo retribuita.

Esami obbligatori ad ogni donazione e controlli periodici

Ad ogni donazione il donatore e il sangue prelevato vengono sottoposti ai seguenti esami:
·  esame emocromocitometrico completo
·  transaminasi ALT con metodo ottimizzato
·  sierodiagnosi per la Lue
·  HIVAb 1-2 (per l'AIDS)
·  HBsAg (per l'epatite B )
·  HCVAb e costituenti virali (per l'epatite C)
·  Conferma del gruppo sanguigno (AB0) e del fattore Rh
·  Alla prima donazione vengono determinati:
·  ABO, Fenotipo RH completo, Kell
·  Ricerca anticorpi irregolari Anti-eritrociti


L'intervallo di tempo tra una donazione e l'altra
L'intervallo minimo tra una donazione di sangue intero e l'altra è di 90 giorni.

Di norma, quindi, gli uomini possono donare sangue intero 4 volte l'anno, mentre le donne 2 volte l'anno.
Le donne non possono donare sangue durante il ciclo mestruale o la gravidanza, e per un anno dopo il parto.

È bene non assumere farmaci occasionali (ad esempio un analgesico per il male di testa).
Il mattino del prelievo è preferibile essere a digiuno o aver fatto una colazione leggera a base di frutta fresca o spremute, thè o caffé poco zuccherati, pane non condito o altri carboidrati semplici. Le donne che hanno in corso la terapia anticoncezionale non devono sospenderne l'assunzione quotidiana.
Il volume massimo del prelievo di sangue, stabilito per legge, è uguale a 450 millilitri, con la facoltà per il medico trasfusionista di aumentare o diminuire del 10% questa quantità, in relazione alle condizioni del donatore.


Dopo il prelievo, al donatore viene offerto un buon ristoro per reintegrare liquidi, zuccheri e sostanze nutrienti.

Ai lavoratori dipendenti viene riconosciuta una giornata di riposo retribuita. Ai lavoratori autonomi, generalmente, è riservato un accesso preferenziale ai Centri di raccolta sangue, per consentire loro di limitare quanto più possibile l’assenza dal lavoro.
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